Il caffè espresso è uno dei simboli delle eccellenze italiane. Ma quando nasce e perché questa definizione?
Cos’è il caffè espresso?
Il caffè espresso è una bevanda che si ottiene dalla torrefazione e dalla macinazione dei chicchi di caffè e poi dalla percolazione di acqua calda, che non raggiunge il punto di ebollizione, alla pressione di 9 bar attraverso uno strato di caffè (circa 7-9 grammi) macinato e pressato. Il passaggio dell’acqua calda dura circa 25 secondi.
Importante per la qualità della bevanda la macinatura dei chicchi e la freschezza della miscela tostata. Una buona macinatura permette di ottenere un caffè con caratteristiche uniche in termini di crema, aroma, corpo e retrogusto.
Il caffè viene generalmente servito in una tazzina di porcellana dalla forma conica e già calda, così da mantenere la temperatura del caffè. Un’alternativa frequente è il caffè servito in un bicchierino di vetro.
Perché “espresso”?
La definizione espresso ha una doppia valenza: da una parte sta ad indicare l’estrazione sul momento della bevanda, dall’altra la rapidità dell’azione. Come visto, infatti, per un caffè espresso serve meno di un minuto considerando la macinazione sul momento dei chicchi, la realizzazione della bevanda e il servizio al cliente.
Un caffè dalla storia recente
A un modo per velocizzare la preparazione del caffè si inizia a pensare dalla fine dell’Ottocento. A Torino nel 1884 Angelo Moriondo brevetta una macchina innovativa per la realizzazione del caffè istantaneo. L’idea gli viene dall’esigenza di servire in tempi più brevi gli avventori del suo locale.
Questa viene poi modificata dal milanese Luigi Bezzerra e nel 1901 nasce la prima macchina per il caffè espresso. La prima commercializzazione in serie si ha dopo il 1902, quando Desiderio Pavoni acquista il brevetto e dà vita ad “Ideale”, una macchina in ottone cromato a sviluppo verticale che presenta una caldaia mantenuta in pressione con un fornello a gas.
La vera svolta arriva, però, nel 1938 quando Achille Gaggia inventa una nuova macchina per l’espresso, che utilizza non più il vapore ma un innovativo meccanismo che spinge l’acqua attraverso la polvere di caffè ad alta temperatura. Nel 1947 ancora Gaggia introduce il pistone e sostituisce il sistema a torchio con una leva per portare ad alte pressioni l’acqua. Il caffè che si ottiene in questo modo è quello dal gusto pieno e con la caratteristica crema che conosciamo oggi.
Nel 1961 poi viene realizzata la prima macchina per espresso semiautomatica, che tra l’altro era anche la prima con una caldaia interna orizzontale: si trattava della Faema E61 realizzata dalle officine Faema di Ernesto Valente.
Un ruolo determinante nella preparazione del caffè è insomma ricoperto dalla macchina con cui questo viene fatto. Per garantire ai tuoi clienti il massimo del gusto scopri le e macchine professionali CIME, visitando il sito www.cimeitalia.com.
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